Portfolio copywriter: perché non mostro esempi di copy (e cosa dovresti chiedere invece)

Ti sei mai chiesto perché alcuni copywriter professionisti rifiutano di mostrarti il loro portfolio? Succede spesso: un potenziale cliente mi chiede esempi del mio lavoro, e la mia risposta è sempre no.

Non per mancanza di materiale, ma perché mostrare esempi di copy decontestualizzati è come giudicare una dieta leggendo solo l’elenco degli ingredienti.

Lascia che ti spieghi come scegliere un copywriter davvero efficace, guardando oltre il portfolio.

Perché il portfolio di un copywriter può trarti in inganno

Immagina questa scena: sei una nutrizionista e un potenziale cliente ti chiede di vedere una dieta per capire come lavori. Ha senso dire “mi piace” o “non mi piace” guardando un piano alimentare fatto per qualcun altro?

Una dieta non deve piacere. Deve funzionare. Deve essere calibrata su obiettivi specifici, su un metabolismo specifico, su uno stile di vita preciso.

Il copywriting funziona esattamente allo stesso modo.

Un testo pubblicitario efficace non è scritto per suscitare apprezzamento estetico, ma per generare risultati misurabili: conversioni, lead, vendite, prenotazioni. E questi risultati dipendono da variabili che non emergono mai leggendo copy su un documento.

Cosa manca quando valuti esempi di copywriting fuori contesto

Quando leggi una landing page o un’email su un PDF, ti sfuggono elementi fondamentali:

  • Il pubblico target: chi ha cercato cosa, con quale intento
  • La fase del customer journey: awareness, considerazione o decisione
  • La strategia dietro l’offerta: quali obiezioni supera, quali desideri intercetta
  • L’ecosistema della campagna: annunci coordinati, funnel, retargeting
  • Gli elementi visuali: grafiche, colori, CTA, layout che lavorano col testo
  • I dati di performance: tassi di conversione, A/B test, ROI

Senza questo contesto, stai giudicando uno strumento di vendita come se fosse un racconto. Ma il copywriting che converte non è letteratura: è marketing scientifico.

Il rischio più grande: scegliere con il gusto personale invece dei dati

Ecco il vero problema quando mostro il mio portfolio copywriter: il cliente valuta con il proprio gusto soggettivo, non con i risultati oggettivi.

“Questo titolo non mi convince” spesso significa: “Io non lo scriverei così”. Ma se quel titolo ha aumentato le conversioni del 40%, cosa conta di più: il tuo gusto o il risultato misurabile?

È lo stesso motivo per cui non diresti mai a una nutrizionista: “Tutti questi carboidrati a cena non mi convincono”. Se quella professionista è competente, quella dieta si basa su evidenze scientifiche e obiettivi misurati, non su preferenze personali.

Come scegliere un copywriter: le domande giuste da fare

Capisco la tua esigenza di sicurezza prima di investire. Ma invece di chiedere esempi di copy, ci sono domande molto più rivelatrici sulla competenza di un copywriter professionista:

Domande sui risultati:

  • Che risultati concreti hai ottenuto per i tuoi clienti? (Percentuali, incrementi, dati)
  • Come misuri l’efficacia dei testi che scrivi?
  • Hai case study con metriche reali?

Domande sul metodo:

  • Come strutturi il processo di copywriting?
  • Che ricerca fai sul target e sul mercato?
  • Come lavori su headline, CTA e struttura persuasiva?

Domande sulla credibilità:

  • Posso parlare con clienti che hanno già lavorato con te?
  • Che formazione hai nel copywriting e nel marketing?
  • Come ti aggiorni sulle tecniche di conversione?

Queste domande ti rivelano se hai davanti un copywriter che ottiene risultati o solo qualcuno che scrive “bene”.

Portfolio copywriter: quando dovresti diffidare

Paradossalmente, dovresti essere cauto con chi è troppo ansioso di mostrarti decine di esempi di copywriting. Probabilmente rientra in una di queste categorie:

  1. Ti mostra testi “belli” ma inefficaci: scritti eleganti, magari letterari, ma che non hanno mai convertito
  2. Viola la riservatezza dei clienti: condivide strategie e contenuti che dovrebbero restare confidenziali
  3. Usa template generici: copia adattata da modelli, non personalizzata sul business

Un copywriter professionista sa che ogni progetto è unico. Il copy che ha funzionato per il cliente A fallirebbe col cliente B. Il valore non sta nella “bellezza” del testo, ma nella sua capacità di vendere.

Come si costruisce la fiducia con un copywriter (senza portfolio)

Quando rifiuto di condividere esempi di copy non sto alzando barriere. Sto proteggendo te da una valutazione fuorviante e il mio lavoro dalla banalizzazione.

La fiducia si costruisce in modo diverso:

  • Parlando del tuo business, obiettivi e pubblico
  • Verificando che faccia le domande giuste sul tuo progetto
  • Valutando se capisce davvero il tuo mercato
  • Controllando se ha un metodo di lavoro chiaro e replicabile
  • Chiedendo referenze verificabili

Non si costruisce con un “mi piace” davanti a testi scritti per altri contesti.

Copywriting che converte: l’unica metrica che conta

Cerchi un copywriter che ti invii PDF carini da leggere? Ne troverai molti.

Cerchi un copywriter professionista che aumenti le tue vendite, riempia la tua agenda e faccia crescere concretamente il tuo business? Allora serve un approccio radicalmente diverso.

Serve qualcuno che ti dica chiaramente: “Non voglio che il copy ti piaccia. Voglio che converta”.

Questo è esattamente quello che ho spiegato alla mia potenziale cliente nutrizionista quando mi ha chiesto esempi di copy.

La sua reazione? L’ho scoperta quando è diventata mia cliente.


Stai cercando un copywriter per il tuo business? Non chiedermi il portfolio. Parliamo dei tuoi obiettivi e di come misureremo il successo dei testi.

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Questo articolo è stato scritto da:

Immagine di Christian Lasorsa

Christian Lasorsa

Nota per me stesso: la biografia si modifica dal pannello di wordpress (sezione "utenti).

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